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“Lo chiamano Terzo settore ma in realtà è il primo”


Vi ricordate la scena finale del film animato Cars – Motori ruggenti ? Siamo all’ultimo giro della gara che incoronerà il vincitore della PistonCup, in testa troviamo il protagonista Saetta McQueen e subito dopo il campione in carica ilRe seguito dall’ambizioso sfidante senza scrupoli Chick. Il ricco premio sembra ormai incassato quando Chick tampona ilRe che esce molto danneggiato da uno spettacolare incidente. Saetta frena improvvisamente, rinuncia alla vittoria, mette la retromarcia e va ad aiutare il collega in difficoltà. Chick vince la gara ma viene coperto da una montagna di fischi. La coppa viene data al campione ma, il ricco contratto che l’accompagnava, viene dato al terzo classificato perché ha dimostrato di possedere valori etici come: l’amicizia, la solidarietà, l’umiltà. Il terzo classificato mostra al pubblico il suo lato umano ed è applauditissimo, fa subito simpatia. Hume la definisce come quella tendenza “a ricevere per comunicazione le loro inclinazioni e i loro sentimenti per quanto diversi siano dai nostri o anche contrari”. Per natura instauriamo con gli altri una relazione e produciamo dei beni che non sono materiali come avviene nel Mercato ma è il rapporto in sé ad essere il bene, definito appunto relazionale. Chi li produce? Il Terzo settore, che stimola la partecipazione attiva dei cittadini più prossimi ad un problema e che è stato incoronato dal Presidente Renzi, proprio come nel nostro racconto, primo settore o meglio primo attore del sistema di welfare attraverso la Riforma del Terzo settore, primo passo per la creazione di un nuovo welfare partecipativo.

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Mathia Germanà
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